Para-ice hockey, il punto del nostro Gabriele Lanza dopo il raduno della Nazionale
Lo scorso weekend, da venerdì 11 a domenica 13 dicembre, si è svolto al PalaTazzoli di Torino un raduno della Nazionale Italiana di Para-Ice Hockey: un'occasione, a dischi fermi a causa della seconda ondata di pandemia di Covid-19, per riprendere confidenza con ghiaccio, slittini e stick. Per fare il punto della situazione sullo stato attuale delle cose abbiamo chiesto aiuto all'attaccante dei Tori Seduti di Sportdipiù Gabriele Lanza.
Che raduno è stato?
Il raduno è andato molto bene, finalmente siamo riusciti a vederci e tutti noi sappiamo quanto questo è importante per una squadra: un conto è allenarsi con i vari club, un altro è farlo tutti insieme. La scelta portata avanti dalla FISG di organizzarlo in un periodo come questo dimostra quanto tengano al nostro mondo
Puoi fare un bilancio?
Non è stato facile perché abbiamo dovuto fare il tampone e rispettare tutte le misure di sicurezza, compresa quella di dormire in camere singole a differenza di quanto facciamo solitamente. Dal punto di vista sportivo, invece, è andato abbastanza bene: anche se tutti questi “stop & go” non aiutano siamo pronti e speriamo di poter giocare il prima possibile, già al Torneo Internazionale di Torino a gennaio se sarà possibile. Capiamo benissimo che, al momento, le priorità sono altre ed è difficile avere una programmazione definitiva.
Su quali aspetti avete lavorato maggiormente?
Sulla forma fisica individuale con il nuovo preparatore atletico: a proposito, ha preparato per ognuno di noi schede personalizzate per allenarci a casa, avendo le palestre chiuse abbiamo poche possibilità di farlo. La squadra ha comunque risposto bene e lavorato bene, siamo carichi e pronti per le prossime competizioni.
Quali saranno?
Aspettando una decisione definitiva sul torneo di Torino, nel 2021 dovrebbero esserci i Mondiali a Ostrava, in Repubblica Ceca: si parlava di maggio ma non c'è ancora nulla di certo. L'appuntamento è di fondamentale importanza perché permetterà di qualificarsi per le Paralimpiadi di Pechino, siamo curiosi di scoprire la formula per ottenere il pass.
La pandemia ha messo i bastoni tra le ruote a chi, come te, stava acquisendo sempre più consapevolezza anche in campo internazionale...
Il primo lockdown ha bloccato gli Europei, banco di prova unico per me e per tutti i giovani della squadra di avere la possibilità di giocare di più mettendosi alla prova contro nazionali alla nostra portata. L'esperienza internazionale conta e, visto che lo spazio sul ghiaccio è poco e dobbiamo guadagnarcelo, è stata una vera e propria mazzata. Il secondo lockdown, invece, ha portato incertezza nell'organizzazione dei calendari, anche se siamo consapevoli della maggiore importanza della salute collettiva rispetto allo sport.