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Intervista al tennista in carrozzina Sportdipiù Toni Nuccio

12 Luglio 2019

Una delle attività di punta della stagione primaverile ed estiva di Sportdipiù è sicuramente il tennis in carrozzina. I ragazzi guidati da Pietro Mazzei, da qualche mese a questa parte, si stanno allenando presso i campi del centro Sisport Fiat di Via Olivero 40 a Torino per proseguire il proprio percorso di crescita. Tra loro ce n'è uno, in particolare, con una storia molto bella da raccontare: stiamo parlando di Toni Nuccio, ecco la nostra intervista.

Toni, hai iniziato solo da poco a giocare a tennis in carrozzina: perché?

Ci ho messo un po' di anni perché ho preso strade diverse, anche a causa di impegni che non mi hanno consentito di dedicarmi all'attività sportiva. L'anno scorso, finalmente, mi sono deciso: inizialmente, guardando gli altri, opponevo un po' di resistenza perché pensavo non potesse darmi grandi soddisfazioni. Appena mi sono reso conto dell'errore che avevo fatto, mi sono mangiato le mani.

Perché proprio il tennis?

Perché oltre a essere uno sport bellissimo viene praticato da tutte le persone che frequento, tra cui Giuseppe Antonucci. Non ho mai provato a fare nient'altro: il basket in carrozzina, ad esempio, mi sembrava un po' pericoloso mentre gli altri non mi hanno mai detto nulla di particolare; quando ero in piedi, invece, avevo in testa solo il calcio. Il pallino dello sport l'ho sempre avuto perché mi permette di divertirmi e stare in compagnia.

Cosa ti ha spinto a iniziare?

Frequentando il centro Sisport: un giorno, parlando con Pietro (Mazzei, ndr), siamo entrati nell'argomento e gli ho chiesto di provare. Strada facendo ho capito che il tennis era divertentissimo e che mi permetteva di stare bene usando articolazioni e muscoli "arrugginiti". Un ruolo decisivo è stato anche quello degli amici come Giuseppe, che mi hanno sempre spinto a cimentarmi in questa nuova avventura; come già detto, rimpiango gli anni di inattività.

 E adesso, hai in mente di fare dei tornei?

Siamo solo all'inizio: Pietro mi sta allenando a prendere confidenza con la racchetta. Non sono un campione, me la cavo abbastanza ma, per il momento penso solo ad allenarmi e a tenermi più in forma possibile, ero fermo da più di vent'anni e ne ho tratto molto giovamento.

Cosa diresti a chi, come te, ha delle resistenze nell'iniziare uno sport? 

Gli direi che si potrebbero pentire, di quanto faccia bene al corpo e alla mente, di quanto faccia bene stare in movimento nonostante i dolori che possono sopraggiungere e che, da quando ho iniziato, ho avuto molti miglioramenti sia nella mobilità. Per ultimo, ma non meno importante, elogerei la possibilità di stare insieme ad altri ragazzi e di allenarti come se fossi in piedi.

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